Assemblea straordinaria dei bambini rappresentanti, 20 marzo 2017

Verbale “Assemblea straordinaria dei bambini rappresentanti”
20 marzo 2017

La Casetta dei bambini

L’assemblea si riunisce alle ore 13.30

Tutte le classi sono presenti ad esclusione della 2 A e della 4A impegnate in attività calendarizzate da tempo.

Insegnanti presenti: Anna Maria Venerito, Alessandra Tamisari.

L’assemblea è stata convocata con lo scopo di affrontare un unico tema, la Casetta dei bambini e la sua “ristrutturazione”, che ci permetterebbe di rendere più bella la nostra scuola.

Anna Maria, come memoria della scuola, ricorda ai Rappresentanti che la Casetta dei bambini occupa uno spazio speciale nella scuola e rappresenta un luogo dove i bambini amano andare.

Essendo situata al di là dei limiti stabiliti per le classe prime, i bambini di quinta spiegano ai Rappresentanti di prima la peculiarità della casa.

Rappresentanti 5 A: La casetta dei bambini si trova al di là del boschetto, in fondo in fondo dove i bambini di prima non possono andare, dove i bambini di quinta scrivono i loro pensieri.

Rappresentante 3 A: E’ una casetta fatta di mattoni, e lì la voce rimbomba e per questo si chiama la Casetta degli urli.

La spiegazione si intreccia con la memoria ed Anna Maria rilegge i passi del verbale di due anni fa, dove i bambini avevano proposto alcune idee che non sarebbe giusto dimenticare.

Si ripercorre la memoria del luogo e l’importanza delle parole: si era proposto di ristrutturare la casetta con un unico disegno, composto da macchie di colore o con l’impronta delle mani.

I buchi presenti nel muro dovevano restare, per poter attuare giochi speciali.

Un passo importante, in questo viaggio nella memoria, è dato dalla presenza all’interno della Casetta di “parolacce”.

Secondo i bambini che componevano l’Assemblea di due anni fa, le parolacce fanno parte della memoria della scuola e quindi non andrebbero cancellate.

E poi chissà… come ha sussurrato  oggi una bambina di 5^:

“Chissà perché quel bambino le ha dette; avrà avuto una ragione importante e quindi dovrebbero rimanere..”

Anzi , secondo questo verbale, andrebbero protette con una vernice trasparente,  non solo le parolacce ma tutte le memorie all’interno della Casetta.

La scelta di ristrutturare la Casetta nasce anche dal fatto che quest’anno c’è la possibilità di avere la collaborazione di un Liceo Artistico: un docente e i suoi  allievi potrebbero mettere in pratica le idee dei bambini.

“I vecchi disegni andrebbero lasciati perché ci danno il vissuto della nostra storia”

“I buchi rappresentano il segno del tempo sulle cose”

“Non bisogna nascondere i ricordi, noi vogliamo il nuovo quando vogliamo cancellare il passato!”

Alla luce di queste frasi e proposte fatte dai bambini di due anni fa, si chiede ai rappresentanti di portare le loro proposte, tenendo conto di quanto appena detto.

Rappresentanti 4C: Disegnare forme colorate, animali, un albero con sopra dei bambini, colline e una nuvoletta con una poesia.

Ripassare i ricordi, alcune molecole o disegnare Longhena nel futuro.

La scelta finale della classe ricade sui disegni con forme, animali, alberi con bambini e una poesia.

1A: Propone di disegnare animali con un arcobaleno.

3 C: Propone di riverniciare la casetta e disegnare alberi ed animali. Dipingere il tetto azzurro , lasciando un buco centrale, togliendo le cose senza senso e conservare le scritte riscrivendole su un pannello.

La 5 B propone di disegnare un prato con bambini o scene della scuola a Longhena.

La 3 A vorrebbe lasciare tutto com’è, cancellando le parolacce.

La 5 C propone di rappresentare una mappa di ogni classe con una nuvola, dentro alla quale la classe può scrivere una frase che  la caratterizza, eliminando però tutti i cartelli delle classi passate.

La 1B vorrebbe poter dipingere nella casetta elementi della natura e scrivere in corsivo.

In risposta alla 5C, la 5A afferma che non è giusto cancellare le frasi passate ma dipingere la casa esteriormente sì.

La 2 C propone di non annullare la memoria ma di spostarla fotografando le scritte e formando l’album di Longhena: ognuno fa una scritta che si tiene solo un anno come un foglio bianco che si crea di mano in mano.

La 3  B propone di dare una bella ripulita da ragnatele,  dipingere l’esterno e, per quanto riguarda le frasi, ritiene che le quinte debbano avere la precedenza perché sono classi in uscita e i loro ricordi devono rimanere.

Si decidono insieme i criteri di scelta.

I rappresentanti esercitano il proprio potere rappresentativo e decisionale.

I bambini vengono chiamati a votare sulle scritte all’interno della casina e sulle parolacce.

La domanda è la seguente

Vogliamo lasciare le parolacce o le cancelliamo?

11 classi su 15 decidono di lasciare le parolacce all’interno della casina.

La seconda domanda è :

Volete lasciare le scritte così come sono? Le cancelliamo  o spostiamo la memoria su un pannello o su foto?

Quattro classi scelgono di realizzare l’album fotografico con la memoria della casina.

Mentre nove classi vorrebbero lasciare le cose come stanno.

Nessuno vota per cancellare le frasi all’interno della casina.

Si conclude l’assemblea con la richiesta ai rappresentanti di farsi portavoce nelle classi per l’importante passaggio di informazioni.

Queste le proposte dei bambini:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                     

 

 

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