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rassegna stampa

Accolta la class action contro il sovraffollamento scolastico

http://www3.lastampa.it/i-tuoi-diritti/sezioni/consumatore/news/articolo/lstp/390643/

Risarcimento per chi è stato costretto a studiare o a lavorare in aule dove il numero degli alunni supera i limiti legali. Lo ha stabilito il Tar Lazio, con la sentenza  552/2011, accogliendo il ricorso proposto da un’associazione di consumatori.

 
Il caso
A seguito del recente fenomeno del sovraffollamento di svariati istituti scolastici pubblici, dove in diverse aule il numero degli studenti si aggira intorno alle 35-40 unità, il Codacons ha presentato ricorso al TAR, attraverso una class action proposta contro il Ministero dell’Istruzione e quello dell’Economia e delle Finanze.
I giudici di merito hanno in primo luogo osservato come l’“azione di classe” sia un mezzo idoneo a sollevare la questione relativa al sovraffollamento delle scuole pubbliche. Non solo. I giudici amministrativi, ravvisando l’inerzia dei Ministeri nel predisporre il piano di intervento sugli edifici scolastici pubblici, hanno anche condannato entrambe le Amministrazioni a provvedervi entro 120 giorni.
Infine, il Tribunale Amministrativo ha dichiarato che alunni e genitori, i cui figli sono stati costretti a studiare nelle cosidette “aule pollaio”, potranno chiedere un risarcimento fino a euro 2500 per danno esistenziale.

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Assemblea Scuole Bologna 18 febbraio 2011

L’Assemblea genitori ed insegnanti delle scuole di Bologna e provincia, riunita il 18 febbraio 2001, ha deciso quanto segue:
 – di  attivarsi, in rete con altre realtà ed associazioni, per promuovere un referendum contro i finanziamenti pubblici alle scuole paritarie private che, a differenza delle scuole pubbliche statali, non hanno subito alcun taglio di risorse, anzi hanno goduto di un sostanzioso aumento dei finanziamenti statali. L’Assemblea ricorda che l’articolo 33 della nostra Costituzione esclude esplicitamente tali tipi di finanziamento.
 – di sottoscrivere e diffondere, con altre realtà ed associazioni, una lettera di protesta in cui si chieda spiegazione alla Provincia di Bologna della delibera approvata all’inizio di febbraio che dispone l’utilizzo di fondi regionali a favore di 7 scuole private a fronte di sole 5 scuole pubbliche.
 – di aprire una campagna di informazione, la più capillare possibile, scuola per scuola, tramite la convocazione di assemblee di Istituto o circolo per denunciare ed opporsi alla terza tranche di tagli previsti dalla riforma “epocale” della ministra Gelmini. Il gruppo di lavoro dell’ Assemblea metterà a disposizione sul sito www.assembleascuolebo.org documenti e materiali utili alla campagna informativa (oltre che rendersi disponibile ad intervenire alle assemblee).
 – di costruire ed organizzare, con altre realtà ed associazioni, una grande giornata di protesta da attuarsi entro  la fine di aprile, di domenica, convocata con modalità simili a quella delle donne del 13 febbraio. Senza bandiere ed appartenenze se non quella del “mondo della scuola”: genitori, bambini, studenti, precari, insegnanti, bidelli, dirigenti scolastici.
 * una giornata che abbia come slogan di riferimento: BASTA! Che una nuova primavera cominci per la scuola, se non ora quando?
Una giornata proposta autonomamente a Bologna ma rilanciata in rete invitando altre città a fare altrettanto
 *  una giornata che abbia al centro non solo la semplice difesa, ma il rilancio della scuola pubblica con parole d’ordine propositive. l’Assemblea ne individua due, che hanno insieme un valore simbolico e un valore sostanziale:
 1) “ Garantire finanziamenti per il sistema generale dell’istruzione pari almeno alla media europea”: oggi siamo al penultimo posto in Europa, solo prima della Slovacchia.  Non si fa istruzione degna di questo nome con i fichi secchi. Servono risorse. La Germania insegna.
 2) “tempo pieno vero e moduli a 30 ore più mensa e compresenze, per tutte le famiglie che ne faranno richiesta”.
 Infine l’Assemblea prende atto che il GDL (gruppo di lavoro) dell’Assemblea stessa si propone come nucleo di volontari (genitori e insegnanti) aperto a chiunque ne voglia fare parte, costituito da tempo per rendere il lavoro di riflessione, elaborazione e organizzazione più agile ed efficiente
L’assemblea decide di darsi prioritariamente l’obiettivo di organizzare nelle scuole gli incontri informativi sui nuovi tagli e di proposta della giornata  BASTA! Che una nuova primavera cominci per la scuola, se non ora quando? e di riconvocarsi fra un mese
 
L’Assemblea genitori e insegnanti delle scuole di Bologna e provincia
 www.assembleascuolebo.org

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Cari genitori e insegnanti dell’Assemblea delle Scuole di Bologna e Provincia,

da tempo molti di noi si chiedono se non varrebbe la pena incontrarsi, per discutere a lungo e a fondo di ciò che sta accadendo alla scuola pubblica e quindi a noi, genitori e insegnanti che direttamente o indirettamente, la abitiamo quotidianamente.
Tante volte lo abbiamo già fatto è vero, e siamo stati un punto di riferimento insostituibile per il movimento diffuso che dal 2007 fino ad oggi ha opposto una strenua resistenza al degrado delle nostre istituzioni scolastiche.
Oggi, con la franchezza e l’umiltà a volte necessarie per ritrovarsi, magari più fragili di quanto pensassimo ma anche più realisti, potremmo dire di essere riusciti solo in piccola parte nel nostro generoso intento.
Ma con la stessa franchezza vogliamo anche affermare che non intendiamo alzare le braccia in segno di resa né oggi né domani.
Dunque da qualche parte bisogna pur ricominciare e pensiamo che non si possa che ricominciare da noi stessi, dai tanti che in questi anni si sono battuti per una scuola che potesse garantire una vita dignitosa ai nostri figli.
Certo il paesaggio è mutato e non di poco, di questo dobbiamo prendere atto.                                        
Si potrebbe dire che ormai non è più in gioco solo la riforma della scuola, ma come dicono con insistenza gli studenti e gli operai di Mirafiori, è in gioco il futuro stesso della nostra democrazia e quello di un’intera generazione, che vede davanti a sé l’ansiosa prospettiva di un lavoro precario a vita.
Gli spazi di democrazia si restringono ogni giorno, ogni giorno sono messi in discussione diritti che parevano acquisiti per sempre: il diritto ad un’istruzione pubblica di qualità come il diritto ad un lavoro dignitoso o il diritto all’eguaglianza di fronte alla legge.
Così la domanda diventa: cosa sta accadendo al nostro Paese e quali conseguenze produrrà il degrado morale politico e culturale  che ormai in modo così sfacciato segna la vita di tutti noi?
E da dove si può riprendere per costruire democrazia e intelligenza se non dalla scuola, dall’educazione, dalla formazione delle nuove generazioni?
Il sistema educativo nel suo insieme boccheggia ormai cianotico, ma non è finita, dobbiamo prepararci ad un’ulteriore offesa, la terza tranche di tagli: 20 mila insegnanti e 15 mila collaboratori scolastici.
Alla fine della strada cosa rimarrà della nostra scuola?
Per tutte queste ragioni e di certo molte altre, sentiamo che varrebbe la pena discutere sul da farsi, tutti insieme per capire come non cedere all’impotenza, come riprendere l’iniziativa, con quali idee, con quali compagni di strada, con quali forze.
Nell’attesa di convocare l’Assemblea sarebbe vitale, oltre che significativo, se tutti noi, magari avanzando dubbi o lamentando stanchezze, proponessimo gli argomenti di cui si pensa valga la pena discutere, idee da sviluppare, iniziative cui dare vita, slanci creativi…
Sarebbe insomma bellissimo se già l’ordine del giorno della prossima Assemblea delle scuole scaturisse dai nostri pensieri, da un ascolto reciproco e libero.

Per farlo possiamo scrivere a questo indirizzo assembleascuolebo@gmail.com
e leggere/partecipare al dibattito che ne seguirà su http://www.assembleascuolebo.org

 Gruppo di lavoro dell’Assemblea delle scuole