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Annullate le pagelle, è bufera sul “10 politico”

Rassegna web: diregiovani.it

Annullate le pagelle, è bufera sul “10 politico” – 13 febbraio 2009

BOLOGNA – Il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Bologna, Vincenzo Aiello, ha annullato la delibera del collegio dei docenti della scuola elementare Longhena di Bologna, con cui i prof avevano disposto di dare a tutti gli alunni un dieci “politico” in tutte le materie per protestare contro il ritorno ai voti decimali al posto dei giudizi deciso dal ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. Dunque, le pagelle con il dieci non sono valide.

ISPETTORE IN ARRIVO – “Alla scuola primaria Longhena faremo le verifiche del caso con l’obiettivo di riportare tutta la situazione al rispetto delle norme e del buonsenso, come del resto testimoniato dalla volontà di dialogo messa in campo costantemente dall’Ufficio scolastico regionale”. Così, in una nota, Luigi Catalano, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale (Usr) dell’Emilia-Romagna, aveva reagito alla decisione degli insegnanti delle Longhena di Bologna. L’Usr ha infatti predisposto “l’invio di un dirigente tecnico per verificare l’ottemperanza alle norme rispetto a quanto accaduto”.

Per Catalano, “la valutazione degli studenti, tanto più per i primi anni di studio, è un processo serio, in cui sono coinvolti aspetti importanti dell’apprendimento come la motivazione e la fiducia nelle proprie capacità”. Per questo, “ogni insegnante sa che si tratta di materia delicata, che coinvolge gli studenti e le famiglie e non può in nessun modo essere condizionata da considerazioni estranee al dialogo didattico”, aggiunge il direttore.

GELMINI: BIMBI STRUMENTALIZZATI – “La vicenda di Bologna è l’ennesimo caso di strumentalizzazione politica dentro la scuola, non è ammissibile che chi ha incarichi di partito poi continui a fare attività politica strumentalizzando i bambini”. Così il ministro Gelmini, intervistata ieri dal Tg2, commenta la decisione degli insegnanti delle scuole elementari Longhena di Bologna, di mettere 10 in pagella in tutte le materie agli alunni, per protestare conto la reintroduzione dei voti numerici. “La scuola non è né di destra né di sinistra, è un luogo dove si devono applicare le leggi”, insiste.

Per Gelmini, questa volta ai microfono di Studio Aperto, è “l’ennesimo caso in cui dirigenti e insegnanti fanno politica a scuola; credo che questo sia un vizio che noi ereditiamo dal ’68 e sia profondamente diseducativo coinvolgere i bambini in scontri politici, un comportamento che va sanzionato”. Per il ministro si può dunque parlare di sfruttamento dei bambini a fini politici: “Credo che i bambini debbano andare a scuola in maniera serena, autonomia non significa anarchia, quando una legge viene approvata deve essere applicata anche all’interno delle scuole”.

CASINI: I CATTIVI MAESTRI NON CI SERVONO – “I maestri che strumentalizzano i bambini per fini politici sono cattivi maestri e la scuola italiana non ne ha proprio bisogno”. Così il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, stronca gli insegnanti delle scuole elementari Longhena di Bologna che ai loro alunni hanno assegnato un 10 in pagella, per tutte le materie, come forma di protesta contro la riforma di Mariastella Gelmini. E proprio al ministro dell’Istruzione si appella Casini chiedendole un “intervento urgente per fare chiarezza su quanto avvenuto” e “per ripristinare la normalità e la serietà della valutazione complessiva degli alunni”.

Secondo Casini, “le famiglie italiane devono avere la certezza che in tutte le scuole l’educazione e l’istruzione dei propri figli sia improntata al valore del merito e della legalità”. Quanto alla protesta dei docenti, l’ex presidente della Camera in una nota è netto: “Le leggi dello Stato anche se non condivise vanno sempre applicate, specie da chi ha la responsabilità della formazione dei nostri figli”.

FERRERO: DA GELMINI VERGOGNOSE PAROLE – “Mi associo allo sdegno del mondo della scuola contro le vergognose e minacciose parole rivolte dal ministro all’Istruzione Gelmini contro le maestre e dirigenti scolastiche bolognesi ‘colpevoli’ di aver dato, come segno di protesta civile e democratica alla sua controriforma, il 10 in condotta ai loro alunni”. Lo dice il segretario del Prc Paolo Ferrero. Oltre all’entrata a “gamba tesa” del ministro contro la “libertà di insegnamento dei docenti, viene inoltra colpita e discriminata una maestra (Marzia Mascagni, ndr) la cui unica ‘colpa’ è di essere anche responsabile scuola del Prc a Bologna, contro la quale si minacciano punizioni e ispezioni”.

Per Ferrero, “non è ammissibile che chi svolge il proprio lavoro di insegnante ed è impegnato politicamente e civilmente venga indicato e additato come obiettivo da colpire. Esprimo pieno sostegno e solidarietà ai nostri compagni e compagne, a tutti i docenti, genitori e studenti impegnati nella difesa della scuola pubblica italiana, valore – conclude – sancito dalla nostra Costituzione”.

http://www.diregiovani.it/gw/producer/dettaglio.aspx?ID_DOC=18781

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