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Sgonfiare questo soufflé mal fatto

Ha ragione Angela Iacopetta a sostenere che i giornali e i media in generale abbiano prestato troppa attenzione alla questione del 10 alle Longhena: ben altre -oltre a queste- sono le conseguenze che con questa Legge le nostre scuole  dovranno subire, ben altre sono le urgenze collettive di circoli e istituti.

Meno ragione ha nel sostenere che “una scelta di pochi” (interpreto con “non condivisa da tutti”) abbia condizionato i media e “rubato la scena” alla partenza del camper e agli altri momenti informativi e indispensabili su come e cosa fare per arginare le conseguenze, in arrivo per tutti, di questa poco ponderata legge.

Ci hanno già provato tante volte a separare chi difende la scuola. Ci hanno già provato a far prevalere le differenze di vedute sulla sostanza. Io non mi sono nemmeno sognata di pensare che l’occupazione alle XXI Aprile avesse rubato la scena a quanto insieme si stava cercando di fare. Eravamo tutti pronti ad autodenunciarci, a sostegno di chi rischiava conseguenze per aver espresso, anche se in maniera non da tutti condivisa, il suo dissenso. Io non ho “occupato” la mia scuola. Ma ho rispettato chi ha deciso di farlo.

Bene. Aiutateci, allora, a spegnere i riflettori. A sgonfiare questo soufflé mal fatto. A sostenere, con il sacrosanto diritto alla libertà d’espressione, gli insegnanti che si sono comportati, nei confronti di noi genitori e dei loro alunni, in maniera esemplare e che non hanno contravvenuto a nessuna legge. Non hanno fatto nulla di diverso da tante iniziative messe in atto in altre scuole. Se c’è bisogno d’un agnello sacrificale, ora che siamo in Quaresima, che lo si vada a cercare altrove.

Fate sentire che, nella protesta in atto alla quale io per prima non ho nessuna intenzione di sottrarmi per campanilismi di qualsivoglia natura, c’è un posticino anche per l’ingiustizia operata nella nostra scuola. Sennò, temo ce l’abbiano fatta i detrattori della protesta, a sviare l’attenzione e a scardinare l’unità di chi la scuola la vuole difendere e basta, nonostante tutte le differenze di chi partecipa all’assemblea, con tutti i mezzi leciti che ha a sua disposizione.

Differenze indispensabili e sacrosante, perché non siamo un partito politico.
Difendiamo la scuola pubblica.
Da qualunque attacco e da qualunque parte venga colpita.

Cristiana Scappini

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