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ALLARME TEMPO PIENO - Rassegna Stampa

07/03/07
Repubblica/Bologna: Tempo pieno, fumata nera raffica di scioperi nelle scuole

La rabbia di Cgil, Cisl, Uil, Snals e dei genitori

Tempo pieno, fumata nera raffica di scioperi nelle scuole

Dall´ultimo incontro tra i sindacati e l´Ufficio scolastico provinciale, che si è svolto ieri, i sindacati escono furenti: «Ci aspettavamo una apertura che non c´è stata, così si va allo smantellamento del tempo pieno a Bologna». La protesta cresce. I genitori e i docenti delle Longhena annunciano per venerdì alle ore 14 un presidio a Palazzo Re Enzo dove è atteso il ministro Fioroni per un convegno. E sono in arrivo una raffica di scioperi sulla scuola: quello dei Cobas in Regione, quello del Cub il 30 marzo e dei Confederali il 13 aprile. «Sarà aggiunta anche la voce difesa del tempo pieno», annuncia Patrizia Prati della Cisl. Per lei, come per Sandra Soster (Cgil) e Claudia Menzani (Snals) il punto è solo uno: «I bambini aumentano e gli insegnanti in più devono essere concessi». I numeri dei nuovi alunni alle elementari crescono: erano 509, oggi, a calcoli rifatti, si parla di 826 in più, ovvero di 39 classi in più. E i docenti sono sempre quelli. Ieri Paolo Marcheselli ha illustrato una seconda ipotesi rispetto al taglio netto del tempo pieno in tutte le prime classi delle elementari. L´ipotesi è quella di assicurare il tempo pieno solo nelle 918 classi dove c´è già e non alle 1.020 classi richieste per il prossimo anno: 102 classi, quindi più di duemila famiglie, rimarrebbero escluse. Una ipotesi bocciata dal sindacato e poco praticabile. Oggi Marcheselli incontra i presidi, mentre venerdì alle 17.30 alle Zamboni c´è l´assemblea cittadina a difesa del tempo pieno.
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Bologna, 7 marzo , 07/03/2007
Difendiamo il tempo pieno di Genitori ed insegnanti in difesa del tempo pieno

PER DIFENDERE IL TEMPO PIENO

Ieri si è tenuta nelle scuola elementare Longhena di Bologna la prima di una serie di assemblee (altre sono previste nei prossimi giorni) per informare le famiglie e discutere dell'ennesimo attacco che il tempo pieno, e la scuola in generale sta per subire. L’assemblea è stata partecipatissima, ed oltre che ai genitori di quella scuola, c'erano quelli di circa una decina e più di scuole materne e di altri quattro istituti comprensivi.

E' stato deciso di scrivere una lettera (il testo è qui sotto) indirizzata a Fioroni, che si manderà ai giornali, e che una delegazione di genitori questa mattina porterà alla conferenza dei dirigenti con l'USP, chiedendo di farsi ricevere dal Provveditore.

La stessa lettera verrà consegnata al Ministro Fioroni venerdi 9 marzo, quando sarà presente ad un convegno che si svolgerà a Palazzo Re Enzo a Bologna alle ore 14.

SI INVITANO TUTTI I GENITORI, I CITTADINI, LE CITTADINE,
LE INSEGNANTI e GLI INSEGNANTI,
LE STUDENTESSE E GLI STUDENTI
A PRESIDIARE PIAZZA NETTUNO VENERDI' 9 MARZO A PARTIRE DALLE ORE 14,.

Tutte le scuole di Bologna e provincia sono invitate a partecipare con striscioni e cartelli per chiedere a Fioroni che ascolti le richieste del mondo della scuola:

ABROGARE la Riforma Moratti,
e GARANTIRE IL TEMPO PIENO A TUTTE LE FAMIGLIE CHE LO RICHIEDONO attraverso UNA LEGGE che lo ripristini ufficialmente.

Segue la lettera scritta dai genitori presenti all'assemblea del 6 marzo 2007

LETTERA APERTA A

Presidente Prodi
Ministro Fioroni
Ministero della Pubblica Istruzione
Ministro Padoa Schioppa
Ministero dell'Economia


Noi genitori, venuti a conoscenza questo pomeriggio in modo fortuito, della decisione presa dall'Ufficio Scolastico Provinciale di Bologna, di tagliare "il tempo pieno" per tutte le future prime, e di conseguenza ridurre la compresenza nelle altre classi, abbiamo deciso di rifiutare questa imposizione.
Come al tempo della riforma Moratti, siamo pronti a difendere quel patrimonio di qualità didattica ed educativa costituito dall'organizzazione offerta dal tempo pieno e chiediamo al Ministro Fioroni di ripristinarlo mediante una apposita normativa che lo garantisca per il futuro.
Rivendichiamo questo diritto acquisito attraverso lunghe battaglie di uomini e donne che hanno lottato per ottenere questo modello scolastico pedagogico e culturale di qualità, che sa anche affrontare le sempre crescenti complessità (disagio, disabilità, integrazione di ragazze e ragazzi migranti) a cui la scuola statale è chiamata, per mandato costituzionale, a rispondere.
Questo modello è condiviso e scelto dalla grande maggioranza delle famiglie che alla scuola non richiedono mera assistenza ma cultura.

I genitori di tutte le classi delle scuole elementari e materne: LONGHENA, BOTTEGO, XXI APRILE, ARMANDI AVOGLI, MARZABOTTO, GOBETTI, DOZZA,GIACCAGLIA, BETTI, DON MILANI, CANTALAMESSA, ANDERSEN, DEGLI ESPOSTI, ANNASERRA
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06/03/07
Unità/Bologna: Ministro, salva il tempo pieno

Cgil, Cisl e Uil in una lettera a Fioroni chiedono che nel prossimo anno scolastico
non si tocchi l’organico per un’esperienza che a Bologna coinvolge quasi mille sezioni

di Elisabetta Pagani

Le segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil scuola scendono in campo a sostegno del tempo pieno in città. I tre sindacati confederali hanno infatti recapitato ieri pomeriggio una lettera al ministero dell'Istruzione in cui chiedono che sia salvaguardato il modello delle 40 ore pomeridiane con due maestre nella scuola primaria. Proprio quel modello che l'Ufficio scolastico provinciale ha annunciato di voler eliminare già dal prossimo settembre. Nel documento, che porta la firma di Enrico Panini (segretario generale Flc Cgil), Massimo Di Menna (Uil scuola) e Francesco Scrima (Cisl scuola), non si cita espressamente la situazione del capoluogo emiliano, ma, osserva Sandra Soster della Flc Cgil di Bologna, «il richiamo è chiaro, anche se implicito».
Bologna, insieme a Milano, è l'unica grande realtà a livello italiano in cui, per l'anno scolastico 2007-2008, sarà drasticamente tagliato il tempo pieno. Risale allo scorso lunedì, infatti, la convocazione che l'Usp ha rivolto ai sindacati per comunicare la notizia: da settembre le nuove prime elementari dovranno dire addio allo storico modello e adottare le 30 ore stabilite dall'ex ministro dell'Istruzione Letizia Moratti.
A Bologna attualmente sono 918 le sezioni a tempo pieno e 101 le richieste in più per il prossimo anno. Ecco allora che, alla mobilitazione dei sindacati locali, si è aggiunta la preoccupazione, e la conseguente richiesta di una risposta, anche da parte delle segreterie nazionali. Cgil, Cisl e Uil, nella lettera, chiedono al ministero «l'attivazione di tempestivi interventi affinché l'organico sia mantenuto intatto per il tempo pieno e prolungato e che vengano soddisfatte tutte le richieste delle singole istituzioni anche in termine di espansione». «Il documento parla chiaro - sottolinea Sandra Soster - e chiede di non stravolgere un modello e demolire tutto il sistema».
In città, a preoccupare associazioni e sindacati scolastici, non è soltanto la decisine di azzerare il tempo pieno, ma anche la mancanza di personale. «Si parla di 117 persone in meno rispetto alle reali esigenze», conclude la Soster. Proprio ieri pomeriggio i lavoratori della scuola primaria bolognese, allarmati dall'ipotesi di tagli a personale e tempo pieno, si sono riuniti in assemblea sindacale chiedendo che «si tenga conto dell'aumento di 509 alunni per il prossimo anno scolastico». Inoltre, hanno scritto in un documento, «respingiamo con ogni forza l'ipotesi prospettata dall'Usp di assegnare alle nuove prime il modello delle 30 ore e siamo pronti a difendere il patrimonio di qualità del tempo pieno».
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dalla "progressista" Bologna , 01/03/2007
Come ti uccido in culla il tempo pieno di Giovanni ed Elena

Ecco cosa accade nella “progressista” Bologna, terra di Prodi e culla/simbolo del tempo pieno: l’Ufficio scolastico provinciale ha comunicato che a TUTTE le prime il prossimo anno sarà assegnato un organico per 30 ore. Significa che dove non è arrivata la Moratti, arriva Fioroni: la morte del tempo pieno “in culla” (se accettiamo quest’anno le 30 ore per le prime, fra quattro anni, ad esaurimento, il tempo pieno sarà solo un pallido ricordo; se “copriamo” le prime con le compresenze delle classi superiori, la morte del tempo pieno è immediata...). E pensare che solo domenica scorsa, a Modena, avevamo chiesto personalmente alla Bastico se la cosa le risultasse e lei aveva risposto: “No, non è vero, assolutamente no, impossibile!”.
Stateci vicini.


Bologna, 28 febbraio 07

NELLA PROVINCIA DI BOLOGNA E’ NECESSARIO IMMEDIATAMENTE MOBILITARE LE SCUOLE CONTRO L’ATTACCO AL TEMPO PIENO.

Ieri, 28 febbraio, ci siamo incontrati in assemblea alle scuole Zamboni, ancora, genitori ed insegnanti per difendere la scuola a tempo pieno.

Erano presenti, oltre ai numerosi genitori ed insegnanti di quella scuola, anche altri di diverse altre scuole bolognesi, tutti molto arrabbiati!

Mentre i genitori di quella scuola si stanno organizzando per chiedere con forza all'Ufficio Scolastico Provinciale la trasformazione di una classe a modulo in una classe a tempo pieno, per le future prime elementari, quell'Ufficio fa sapere a tutti i Dirigenti che intende assegnare l'organico per tutte le future prime elementari sulla base delle 30 ore (dicendogli anche di predisporre da subito la graduatoria degli insegnanti perdenti posto) .

Niente tempo pieno per nessuno, in prima.

Le due insegnanti resteranno per le seconde-terze-quarte-quinte, così potranno utilizzare le loro compresenze ... per portare a 40 le 30 ore delle prime!

Da parte di tutti si riconosce che l'attacco al modello didattico ed educativo del tempo pieno è gravissimo. Mentre, da una parte si cancella del tutto nelle prime elementari, dall'altra contemporaneamente lo si distrugge dal punto di vista del senso e della qualità nelle altre classi.

Anche se alle famiglie verranno offerti modelli fino a 40 ore, non avranno più nulla del tempo pieno.

Si è concordato infine di AGIRE SUBITO INFORMANDO IN TUTTI I MODI POSSIBILI GENITORI ED INSEGNANTI di questa intenzione estrememente preoccupante dell'Ufficio Scolastico Provinciale: BISOGNA CONVOCARE ASSEMBLEE, INCONTRI, RIUNIONI, SOTTO QUALSIASI FORMA; SCRIVERE E DISTRIBUIRE VOLANTINI; PARLARE CON I DIRIGENTI E GLI ORGANI COLLEGIALI; PASSARSI LA VOCE ... in tutte le scuole di Bologna e provincia.

E' indispensabile raggiungere in modo particolare le famiglie dei bambini e della bambine che stanno frequentando l'ultimo anno della scuola dell'infanzia.

Ci si incontrerà nuovamente a Bologna VENERDI' 9 MARZO alle ore 17,30
presso le scuole Zamboni/Guido Reni in vicolo Bolognetti, 10.

In quell'assemblea è importante essere presenti con una rappresentanza per ogni scuola. Si deciderà quali iniziative URGENTI organizzare a livello cittadino e provinciale, per indurre l'Ufficio Scolastico Provinciale a garantire l'organico
sul tempo pieno dove viene richiesto (2 insegnanti per classe).
27/02/07
Resto del Carlino/Bologna: Il tempo pieno? Dimezzato

Il tempo pieno? Dimezzato
Verrà azzerato in prima e limato nelle altre classi: colpa della Finanziaria

di FEDERICA GIERI

NIENTE più tempo pieno in prima elementare. La proposta shock che, in provincia riguarda circa 6.000 ‘primini’ (poco meno di 2.000 bambini solo in città), arriva dall’Ufficio scolastico provinciale costretto, dalle ristrettezze della Finanziaria prodiana, ad azzerare in un sol colpo tutti i tempi pieni nuovi (236) chiesti dalle famiglie.

Per intenderci quelli strutturati su 40 ore settimanali e due maestre.

Al loro posto a settembre, dovendo comunque garantire 40 ore, via Castagnoli autorizzerà un ‘falso tempo pieno’: 30 ore settimanali (più, se ci saranno, pacchetti di ore) coperte non più da due insegnanti, bensì da tre che, però, ruoteranno su due classi. Il che vuol dire che su una classe ci sarà un maestro e mezzo.

Dalla potatura si salvano, invece, solo i tempi pieni avviati quest’anno. Il che vuol dire che gli alunni di seconda, terza quarta e quinta non avranno problemi alcuno.

UNA MOSSA Pesante causata, appunto, dalla Finanziaria, che non ha permesso al ministero dell’Istruzione di inviare i maestri necessari per far fronte ad un aumento di 509 bambini (da 36.461 a 36.970).

In cattedra oggi ci sono infatti 3.216 insegnanti. E tanti ce ne saranno nel nuovo anno scolastico. Dove recuperare gli insegnanti mancanti? Sopprimendo le compresenze? Affidando l’inglese ai maestri non specializzati? Intervenendo su tempi pieni? L’ex Provveditorato ha scelto la terza via, la più dolorosa certo, ma anche la più remunerativa in termini di posti recuperati.

«Tutte le famiglie — spiega il dirigente dell’Usp, Paolo Marcheselli — avranno un tempo scuola di 40 ore. Loro ci chiedono questo, e noi glielo diamo. Certo non è il tempo pieno tradizionale con le compresenze, ma quando in passato abbiamo operato in questo modo non abbiamo avuto problemi».

Ma la terza via non va giù ai sindacati (FLC-Cgil, Cisl e Uil Scuola) che la bollano come «irricevibile». Al punto da «aprire — si legge in una nota congiunta — una fase di dura mobilitazione per difendere in ogni modo la qualità della scuola e il diritto allo studio di tutti i bambini».

«Stiamo andando verso la liceizzazione dell’elementare», accusa, Sandra Soster (Flc-Cgil).

Con due maestri su tre classi, si «snatura la scuola». Il rischio paventato è di veder arrivare in classe, proprio come accade alle superiori, maestri diversi per un paio d’ore a seconda delle materie.

DIETRO QUESTA proposta, «si nota poi una specie di furore sacro teso a omogeneizzare il disfacimento solo per far tornare i conti degli organici». Si dimentica, azzarda Soster, che «arriviamo stremati da cinque anni di tagli forsennati». Riduzioni che ci «mettono largamente al di sopra a quanto previsto dalla Finanziaria».

Ma oltre al danno, per i sindacati, c’è anche la beffa.

Perchè, ironia della sorte, la manovra ipotizzata da via Castagnoli segna il vero trionfo della riforma Moratti. Qui avversata in ogni forma. E ciò è sufficiente a far vedere rosso a Cisl e Cgil. «Con un governo di sinistra — fa notare Patrizia Prati (Cisl-Scuola) — si realizza il tempo morattiano: 30 ore e due insegnanti. L’ex Provveditorato sta facendo ciò che la Moratti non riuscì a fare a causa delle proteste».

Una rivoluzione che preoccupa Sergio Simoni, preside a Crespellano e Casalecchio, che, in totale, ha chiesto 6 tempi pieni. «Aspetto di vedere l’organico, ma cosa dirò ai genitori che hanno iscritto i loro figli, sapendo che avrebbero avuto il tempo pieno?».
 
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