LENI, 26 anni,
PSICOLOGA.
Ma soprattutto…ex
alunna di Longhena!
Quando
mi sento triste oppure ho voglia di gridare, quando mi va di ri-pensare
o condividere qualcosa di importante, quando ho bisogno di tranquillità
per prendere una decisione... inevitabilmente torno alle origini,
torno a Longhena!
In
mezzo agli alberi sui quali mangiavamo ingordamente le ciliegie… Lungo
le sponde della piscina-fantasma di Villa Puglioli… O nel “campone” di
Casaglia, dove si sono consumate le gioie e le liti più temibili (e
terribili) della mia infanzia…
E mi fa
piacere accorgermi che questa nostalgia non è soltanto mia!
Ma c’è
una cosa che più di altre mi fa riflettere…
Già 26,
eppure noi compagni ancora ci cerchiamo ed ogni volta, insieme,
sperimentiamo un senso magico di appartenenza ad un ricordo e ad
un’esperienza forti… E forse ci sentiamo radicati a un
luogo, entrato nelle nostre vite prima come scuola e poi
rimasto in noi come uno spazio interno: un po’ come se il tempo lo
avesse lentamente trasformato in luogo della mente, come se fosse
diventato dentro un bel paesaggio. Ampio, caldo, ricco di voci e di
rumori forti.
Naturalmente abbiamo storie e anche caratteri diversi, eppure è
facile scoprire ancora un senso di familiarità e di confidenza e
ritrovare fra di noi un’intimità che ci riscalda in fretta.
Vedersi
dopo tanti anni è un po’ come incontrare una persona nuova e,
sorprendentemente, ri-conoscerla!
Abbiamo
alle spalle percorsi di vita e scelte professionali differenti. Eppure
(e questo è raro e mi stupisce!) fatte da tutti con consapevolezza e
impegno, guidate da passioni che ci caratterizzano. Tanto che
anche nella nostra immagine sociale, quella con cui ci presentiamo
formalmente al mondo e agli altri, portiamo sempre la nostra
autenticità!
Penso che tutti noi abbiamo coltivato con tenacia le curiosità e le
sensibilità che ci appartenevano e che oggi proviamo a realizzarci senza
tradire noi stessi… In tutto questo, credo, dobbiamo molto al
vecchio imprinting di Longhena!
Giancarlo e Monica, i nostri maestri, ci hanno trasmesso coraggio a
sufficienza per credere nei nostri sogni e nelle nostre idee! Ci
hanno lasciato la convinzione di potere osare e la fiducia in sé e negli
altri che serve per poter rischiare…insieme ad una voglia sana e
costruttiva di progettare e realizzare cose per noi importanti!
Secondo
me, si è fatta avanti in noi in quegli anni (non sempre e non per tutti
spensierati) prima la sensazione e poi l’idea del senso delle cose e
della vita.
Andare
a scuola era ricaricarsi: riempirsi dell’energia creatrice di
insegnamenti e giochi, nell’attenzione e nell’ascolto che ci sono stati
dati; godere del gusto di esplorare e della voglia di
sperimentarsi, accanto alla contemplazione (osservazione stupita) delle
trasformazioni cicliche delle creature e delle cose naturali; sentire
l’armonia del gruppo (tutto intero!) insieme alla possibilità
di dispiegare in esso le nostre potenzialità e personalità!
Lasciandomi alle spalle il mio pensiero “adulto”, ritorno per un attimo
bambina al ritrmo della canzoncina ricordo imperituro di quella 5^B…
Intervenite presto a completarla!
(Ritornello della Famiglia Adams)
Ci
piace torturare
con
ragni e scarafaggi
i
nostri amichetti
che
stanno nei paraggi.
Noi
siamo qui…
snap,
snap…(Schiocco di dita)
Voi
siete qui…
snap…snap…
Attenti a noi…attenti a voi…attenti a noi!
snap…snap…
Con
gratitudine saluto questa scuola che sento ancora così mia e tutti
coloro che ne hanno fatto parte rendendola speciale!
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