PARTECIPAZIONE DEL MAESTRO GIANCARLO BAIANO E DEI BAMBINI DELLA SCUOLA ELEMENTARE “MARIO LONGHENA” AL PROGETTO “BOLOGNA S’IMMAGINA”

La mia collaborazione col maestro Nino Migliori risale al 1992, quando con la classe di prima elementare abbiamo elaborato un progetto di ricerca sulla manipolazione del materiale fotografico Polaroid da parte dei bambini, denominato “Bambini fra le immagini”, culminato, dopo un lavoro di cinque anni, in una mostra patrocinata dal Comune di Bologna e dagli Assessorati alla Cultura e alla Pubblica Istruzione, all’interno della rassegna internazionale di fotografia “May light”.

Nel corso degli anni ho elaborato un progetto didattico denominato “Progetto AMUSE – Atelier Multimediale Scuola Elementare”, che prevede lo sviluppo di attività di ricerca sui linguaggi e l’uso delle nuove tecnologie nella Scuola.

La mia collaborazione al progetto “BOLOGNA S’IMMAGINA” mi è parsa immediatamente coerente alle linee di ricerca già intraprese col progetto “AMUSE” ed, in generale, ai contenuti di un lavoro didattico di indagine socio ambientale: ricercare momenti in cui i bambini si mettano in relazione emotiva e critica con la loro città, andando a caccia di luoghi in cui trovare corrispondenze del loro vissuto emozionale, ma anche scavare e scovare luoghi emblematici delle loro radici culturali, storiche e sociali, utilizzare il linguaggio fotografico per evidenziare relazioni e contrasti, campionare sonorità concrete della città e rielaborare il materiale visivo e sonoro in una tessitura audiovisiva e multimediale originale da cui possa emergere uno spaccato di una Bologna pulsante di armonie e contrasti vista e vissuta dai bambini del 2000.

Se “BOLOGNA S’IMMAGINA”, ritengo che a questo banchetto sull’immaginazione non possano mancare i bambini con la loro freschezza ed immediatezza espressiva, con la loro voglia di conoscenza di se stessi e dell’ambiente in cui vivono e con la loro creatività nell’accostare immagini a suoni, per analogia o per contrasto.

Infatti il lavoro consisterà in periodiche scorribande nelle strade della città per catturarne gli aspetti più significativi, ma anche per dare rilevanza e significato, attraverso la mediazione dello strumento fotografico e della registrazione sonora, a luoghi e situazioni che un passaggio distratto può far apparire “normali”; tutta la “normalità” di una città può accedere ad un più cosciente livello di visibilità e trasformarsi in “eccezionalità”, attraverso un processo di sottolineatura messo in moto dall’uso dei mezzi di comunicazione audiovisiva; il “normale” sottofondo sonoro che accompagna i bambini e i cittadini di Bologna da “rumore” può diventare “colonna sonora”, “sinfonia di musica concreta”; così una realtà che nel quotidiano potrebbe sfuggirci, poiché i suoi contorni tendono a restringersi in un consumo privato,  può essere rappresentata in un disegno espressivo di immagini e suoni e, divenuta oggetto artistico, essere conosciuta, assimilata e trasformata da ciò che è in ciò che potrebbe essere.

giugno 2000 - Giancarlo Baiano

vedi il progetto competo

 
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