introduzione alla ricerca il lavoro delle classi sintesi del percorso didattico approfondimenti
STORIA LONGHENA - IL LAVORO DELLE CLASSI

Ricerca della classe QUARTA B

Il lavoro è iniziato indagando sugli avvenimenti storici locali degli ultimi ottanta anni. Lo strumento d’indagine è stato l’INTERVISTA: genitori e nonni sono stati interrogati affinché raccontassero i fatti salienti del loro passato, sia a livello “familiare” che di “fatti di cronaca”.
Attraverso le informazioni ricavate dalle interviste è stata costruita una linea del tempo dell’ultimo secolo che riportava in alto gli eventi di cronaca/storia e in basso gli eventi familiari.

Successivamente l’indagine si è focalizzata sulla scuola. Il quesito che è stato posto era: “Cosa siamo curiosi di sapere sulla nostra scuola?
Dalla discussione sono emerse varie ipotesi (quanti anni ha…, come è stata costruita…, perché…, perché proprio in questo luogo…).
A questo punto i bambini sono stati guidati alla ricerca delle FONTI: chi e/o che cosa può aiutarci a trovare le risposte per soddisfare le nostre curiosità?

Così abbiamo individuato PERSONE (maestri, bidelli, ex scolari di un tempo…) e cercato DOCUMENTI (andando all’Archivio di Stato e analizzando documenti che ci ha portato la ricercatrice).
Sono state elaborate le domande per le interviste e sono stati invitati a scuola un’ex alunna, nata nel 1924, e due maestri che hanno insegnato in questa scuola rispettivamente nel 1960 e dal 1974 al 1986.

Le interviste sono state registrate. Il lavoro finale è consistito in un tabellone di confronto tra come era e come funzionava la scuola negli anni ’30, ’60 e ’90 e come funziona oggi.

INTERVISTA ALL’EX ALUNNA GIORGINA

Quando sei nata?
Il 4 gennaio 1924.
In che anno hai frequentato la scuola?
Ero in questa scuola nel 1935, avevo 11 anni.
Come era la disciplina?
Le maestre erano severe al bisogno, ma io me le ricordo buone. Si doveva essere educati, si dava del Lei, ma io non ho mai visto usare bacchette. In giardino stavamo con la nostra squadra, le maestre ci controllavano ma eravamo liberi di correre qua e là.
Come erano i vostri vestiti?
Avevamo la divisa: rosa per le bambine e azzurra per i maschi.
Le classi erano miste?
Sì, ogni classe era formata da 32 alunni, 16 maschi e 16 femmine.
Mangiavate a scuola? Che cosa?
Sì, sempre, perché stavamo qui per nove mesi l’anno. Dormivamo anche qui. I genitori venivano a trovarci ogni 40 giorni, salivano a piedi o in bicicletta, non c’erano gli autobus e la strada era ghiaiata. Nel giorno di visita c’era un grande scompiglio.
Mangiavamo al mattino caffelatte e biscotti, a mezzogiorno pasta coi ciccioli di carne che a me non piaceva, allora me la davano in bianco e alla sera minestra di verdure. Il cibo era abbondante e mangiavamo in piatti di ceramica. A Natale restavamo lì e c’era un pranzo più buono.
Com’era la scuola?
Aveva solo due piani: piano terra e primo piano. Il refettorio era nei sotterranei e anche la cucina. Al piano terra c’erano le aule, l’infermeria, la cappella. Al primo piano si dormiva. Sui due lati dell’edificio c’erano due torrette. C’era la palestra, invece l’edificio dove oggi c’è la scuola materna non c’era.
Quanti insegnanti avevate?
Ogni classe aveva due maestre, una al mattino che insegnava le materie e una al pomeriggio che faceva svolgere i compiti. Le classi erano dalla terza alla quinta, non c’erano la prima e la seconda.
Cosa studiavate? Come studiavate?
Le stesse materie di oggi. La matematica si chiamava aritmetica ed era la mia materia preferita, poi c’era la materia "calligrafia" e la religione era obbligatoria per tutti. Facevamo anche lezioni di canto e di pianoforte.
Andavamo in palestra: c’erano delle corde e giocavamo a palla.
In classe avevamo del materiale nostro, personale: mi ricordo che l’astuccio era una scatolina di legno dove tenevamo la nostra penna e la matita. Ogni banco aveva il calamaio con l'inchiostro e anche un cassettino.
A volte facevamo lezione fuori, in giardino. In ogni modo durante le ricreazioni si usciva sempre, anche d’inverno, anche se pioveva. Nel pomeriggio la ricreazione durava dalle due alle quattro. Si giocava molto con la palla e si correva tanto. Alla sera tutti dicevano le preghiere, poi si andava a letto intorno alle nove e spegnevamo le luci, non si poteva leggere.

Giorgina ha risposto anche a molte domande che ci sono venute in mente lì per lì, così abbiamo saputo tante altre cose che abbiamo messo assieme chiamandole ANEDDOTI.

Il parco era meno folto, non c’erano tutti gli alberi e arbusti di adesso, ce n’erano di meno.
Non ricordo che ci fossero animali, però in cucina c’era un gatto che andava a mangiare.
Avevo un fratello e anche lui era qui. Ci avevano presi perché la mia mamma era stata ammalata di tubercolosi, era stata anche in sanatorio.
Alla domenica veniva un prete a celebrare la messa.
Per la befana ricevevamo come regali un paio di scarpe, le femmine a volte anche i ferri e la lana con cui confezionavano scarpe e berretti.

 
INTERVISTA A DUE EX MAESTRI DELLA SCUOLA “MARIO LONGHENA”

Carlo e Adriana sono due ex maestri nati rispettivamente nel 1929 e nel 1931, sono marito e moglie e sono andati in pensione nel 1986.
Nel 1960/61 Carlo arriva per la prima volta a Casaglia come insegnante del Comune di Bologna e ci resta un anno soltanto.

La scuola era ancora una colonia, i bambini dormivano qui. C’erano due classi per ogni anno, quindi dieci classi in tutto ed erano miste. Si faceva lezione dalle 8,30 circa alle 16, ovviamente con una pausa per il pranzo, mentre dopo le 16 i bambini venivano affidati ad altri insegnanti, alcuni dei quali dormivano a scuola. I maschi indossavano un grembiule nero, le femmine rosa col colletto bianco.
La scuola era simile, come edificio, a quella conosciuta da Giorgia. Era già su tre piani, come oggi, ma aveva nei sotterranei i refettori, al piano terra le aule, al primo le camere delle femmine e al secondo quelle dei maschi.
Non era ancora stata costruita la scuola materna, mentre c’era Villa Puglioli, di cui Carlo ricorda i bellissimi affreschi.
Carlo ci racconta anche che qualche anno dopo, all’incirca nel 1966, fu costruita la piscina di Villa Puglioli, poi chiusa per un incidente accaduto ad un ragazzino. Il maestro ci racconta che verso il 1968 la scuola venne chiusa e abbandonata e anche rovinata da tanti atti di vandalismo. E' stata poi ristrutturata e riaperta nel 1973.

LA SCUOLA LONGHENA DAL 1974 AL 1986

Nel 1974 Carlo ritornò come insegnante statale alla Scuola Longhena, dove insegnava anche la moglie.
L’edificio scolastico era nuovo ed identico a come appare oggi. Ora, osservano Carlo e Adriana, c’è stato qualche cambiamento nelle luci, nelle porte e nelle dotazioni di sicurezza (estintori, uscite di sicurezza, …), mentre il livello di pulizia è sempre un po’ scadente come allora.
Le materie di studio erano molto simili a quelle di oggi e anche l’orario delle lezioni: dalle 8,20 alle 16. Si andava però a scuola anche il sabato. I bambini salivano e scendevano con gli autobus e quindi non dormivano più a scuola.
Le classi erano dieci (oggi sono quindici), formate ciascuna da 20-25 bambini e c’era un solo insegnante per classe che insegnava tutte le materie e stava a scuola otto ore. Più tardi gli insegnanti diventarono due per classe.

Insegnanti: Franca Dalla e Rita De Luca

Continua...
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Scuola Elementare Longhena - www.scuolalonghena.org/storia

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