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Giuliana Balboni: presentato ricorso al giudice del lavoro

Dalla dirigente scolastica GIULIANA BALBONI ( ex I.C.8):
presentato ricorso al giudice del lavoro contro mancata riconferma alla direzione dell’istituto comprensivo 8

Con questa lettera voglio chiarire a chi si è interessato al mio caso e ai tanti genitori con i quali ho diviso la cura nell’educazione dei loro figli la posizione assunta dagli Uffici Scolastici Regionale e Provinciale per motivare il mio allontanamento  dalla dirigenza dell’Istituto Comprensivo 8.

Fin da Pasqua di quest’anno ho cominciato a sospettare  che l’ Amministrazione non intendesse riconfermarmi la dirigenza dell’I.C. 8, di cui sono titolare da undici anni, gli ultimi due dei quali trascorsi all’estero con la reggenza della preside  del liceo Minghetti Ivana Summa. Di tanto mai sono riuscita ad avere un confronto franco neppure quando e’ uscita la circolare sulla mobilita’, a firma del Dirigente scolastico Regionale, che  invitava i dirigenti degli Uffici Provinciali a dare agli interessati dai provvedimenti di trasferimento comunicazione diretta. Sono stati i docenti, i genitori, il personale della segreteria dell’I.C. 8 a farmi sapere che la mia sede veniva messa a disposizione per i trasferimenti contro ogni logica, visto il mio imminente rientro in sede per scadenza dell’incarico del Ministero degli Affari Esteri.

Ciò nonostante, per non nutrire polemiche sul triste caso dei docenti della scuola Longhena –parte del Comprensivo- già inquisiti per la loro posizione sul ripristino dei voti numerici, ho deciso di non creare notizia della possibile perdita, da parte mia, della titolarità dell’istituto: con ciò evitando di replicare alle esternazioni clamorose della reggente Summa (“La precedente gestione della scuola era al di fuori di ogni regola istituzionale, rispondendo più a criteri consociativi che al rispetto delle norme”; “In quella scuola regna l’anarchia da anni, è autogestione permanente”) suffragate dal dirigente provinciale Aiello (“Alle Longhena c’è stata una carenza di guida”). Ho considerato che tali affermazioni richiedessero l’obiettivo giudizio della Magistratura, con un’opportuna querela  a tempo debito. Anche perche’detti giudizi sono stati espressi dopo ben due anni di mia assenza da una sede che la reggente avrebbe avuto  il dovere di riorganizzare eventualmente avesse riscontrato difformita’ gestionali.
Mi sono limitata a scrivere ai quotidiani, che hanno all’epoca pubblicato, un resoconto sulla serietà dei docenti delle Longhena e dell’intesa sui metodi di lavoro tra questi, il mio ufficio e i genitori, confidando nella credibilità dei miei ventinove anni in servizio da dirigente, nei miei Superiori e nella precisione normativa a tutela dei dirigenti scolastici all’estero.

In merito alla mia sede a trasferimento , gli uffici a me superiori si sono resi irreperibili fino al 28 maggio, quando l’Ufficio Scolastico Regionale mi ha edotto, via e-mail : “l’Amministrazione sta valutando altre possibilità per l’Istituto Comprensivo 8”, confermando con queste parole la volonta’ di allontanarmi.  Ho comunque  fatto una formale domanda di riconferma secondo la norma di precedenza che spetta ai funzionari nella mia posizione. La risposta definitiva e’ venuta il 30 giugno con decreto che mi assegnava ad altra sede. Nel  frattempo avevo fatto numerosi tentativi per ottenere un ripensamento, oltre che un chiarimento , verificata l’inesistenza di addebiti per altro difficili da ipotizzare per un funzionario fuori sede da due anni, ma  mi era stato  chiarito  che l’Amministrazione non intendeva tornare sui suoi passi. Con la sola facoltà residua di ricorsi giudiziari dai tempi lunghi, ho accettato la proposta di proroga del mio contratto all’estero fino a febbraio 2010 –fine dell’anno scolastico nell’emisfero australe-, risparmiando a me stessa il dolore di un rientro in sede non richiesta nel settembre 2009. E questa scelta è stata usata dall’Ufficio Scolastico Regionale, che aveva già deciso del mio trasferimento con precisa volontà, come scusa per additarmi di impedire un avvio sereno dell’anno scolastico –come se tanti bravi e esperti colleghi non fossero in grado di gestire con dignità e professione una reggenza di sei mesi, a fronte della posta in gioco di un contratto di tre anni rinnovabile per ulteriori tre.

Dunque ho perso la mia battaglia : il tentativo di conciliazione e’ stato respinto con la  pretestuosa affermazione  che non essendo in sede l’uno settembre non potevo garantire la gestione di un istituto “ difficile ”.
La questione, non per la prima volta, è politica: separare una dirigente “connivente” e “alleata” da un corpo docente noto per le posizioni assunte sulle recenti riforme di ripristino dei voti (docenti che, per fortuna, hanno il sostegno di genitori, avvocati e forse gruppi parlamentari), anche se poi, nei fatti, tale vicenda e’ tutta riconducibile all’ incapacita’ gestionale di chi, nel gennaio 2009, doveva trasmettere direttive e controllarne la puntuale applicazione.
Dispiace  che  un dirigente illuminato come Marcello Limina non abbia colto il clima punitivo, non abbia voluto entrare nel merito delle questioni aperte e si limiti a  rilasciare  dichiarazioni che non fanno che riaffermare sospetti contro la serieta’ dei docenti e dirigenti e alludo alla sua dichiarazione  sul sito dell’USR in merito all’incontro con la delegazione dei genitori di Longhena.  Stia tranquillo che  Longhena , e con lei tutte le scuole cittadine,  hanno sempre avuto chiara la priorita’ dei valori formativi,  anche quando l’Istituto veniva oppresso da “clamore mediatico”,   alzato dai Superiori   – e non certo  dai docenti . E non appare ne’ logico ne’ opportuno sostituire un dirigente  per garantire questa ambita serieta’.

Quanto alla mia posizione, dopo quasi trent’anni di dirigenza scolastica mi viene offerto un contratto estraneo al buon senso amministrativo e alla buona gestione delle risorse umane. Avendo richiesto il solo rientro all’Istituto 8, e con numerose sedi vacanti, non sono stata consultata sulle alternative possibili come prevede non solo la normativa  ma anche il rispetto dei miei desideri e della mia esperienza. Undici anni di lavoro in una realtà scolastica significano costruzione, e l’Istituto Comprensivo 8 è stato nel  periodo della mia gestione una riconosciuta sperimentazione di  “scuola aperta”, grazie a progetti, contatti, attività sostenute da una rete umana e finanziaria di ragguardevole impegno. Là dove ho speso anni di appassionata energia, cercando di trarre il meglio dalla normativa sull’Autonomia scolastica, investendo e credendo in un valore forse passato di moda –la partecipazione-, aspettavo di ritornare, come pattuito con le Autorita’ scolastiche, prova ne sia che  nel 2008 l’I.C.8 e’ andato a reggenza . La mia esperienza umana e professionale, per citare di nuovo  il comunicato stampa dell’Ufficio Scolastico Regionale, è consistita nel costruire e nel realizzare. Per ciò occorrono anni. Ma a quanto sembra all’amministrazione non spiace disperdere questa esperienza. Tanto l’eccellenza nel mondo della scuola e’ affidato alle parole di moda, non ai risultati, che nessuno prende oggettivamente in considerazione.

Ai miei Superiori, dopo una carriera dedicata alla scuola, avrei chiesto solo il rispetto di un valore che dovrebbe essere proprio dei professionisti dell’educazione: la sincerità.

Giuliana Balboni
Bologna 7 settembre  2009

3 risposte su “Giuliana Balboni: presentato ricorso al giudice del lavoro”

Infatti, al termine dell’incontro con il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Dottor Limina, al quale ho partecipato il 31 luglio u.s., ho chiesto “quindi ci sta dicendo che la Dottoressa Giuliana Balboni non viene riconfermata priprio a causa delle sue eccellenti e riconosciute capacità professionali?” la risposta non mi è stata altrettanto chiara, ma evidentemente è così, stravolgendo il detto e variandolo in “squadra vincente si cambia”. Che il “fastidio” sia proprio l’essere Longhena una squadra, un team di dirigente/insegnanti/genitori che hanno permesso l’accrescimento consapevole degli alunni?
Il mio caloroso augurio a Giuliana Balboni di vedere ricosciuti i suoi diritti e un augurio al nuovo dirigente Mario Nanni per il suo lavoro, oltre ad un ringraziamento per la tipica schiettezza emiliana con la quale ci ha ricevuti.
Anna Maria Angradi

Sconcertato. Il diritto e il merito nelle elucubrazioni malate di chi, senza diritto e merito, detiene il potere. Auguri. Un DSGA che ancora crede nel diritto e nel merito

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