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10 pedagogico: le ragioni delle maestre

Rassegna stampa: Radio Città del capo – 23 giugno 2009

10 pedagogico: le ragioni delle maestre

Le tre insegnanti delle scuole Longhena convocate dal Consiglio di disciplina, ieri pomeriggio sono state ascoltate nella sede dell’Ufficio scolastico provinciale. Contro di loro l’accusa di aver contestato la riforma dei voti del ministro Gelmini scegliendo, nel primo quadrimestre, di mettere 10 in pagella a tutti gli alunni. «Abbiamo valutato i progressi fatti dagli alunni rispetto a loro stessi, per non penalizzarli con voti per dare i quali non avevamo ancora i criteri», ribadisce una delle maestre, Marzia Mascagni.

Alle maestre è stato anche contestato di aver leso l’immagine dell’amministrazione con le loro dichiarazioni rilasciate alla stampa o in dibattiti pubblici. «Abbiamo espresso il nostro pensiero, il nostro parere senza denigrare nessuno», si difende Mascagni.
Il Consiglio di disciplina dovrebbe formalizzare una risposta entro la fine del mese.
http://radio.rcdc.it/archives/10-pedagogico-le-ragioni-delle-maestre/

Di anna maria

nasce a Roma, dove compie il suo percorso scolastico: elementari con una decina di maestre uniche nei primi due anni, con l'unico risultato di imparare a scrivere con la destra anzichè la sinistra e prof sessantottine alle medie e al liceo. si laurea a Roma. si trasferisce a Bologna, per incompatibilità ambientale con i romani. immigrata in Bologna, la elegge sua città ideale, dove decide di metter su famiglia. prima arriva Marta, poi Matteo. la sua vita scorreva serena fino all'arrivo della somma dg e della magnifica mariastar. da quel momento, da morigerata donna di famiglia e imprenditrice si è trasformata in attivista sostenitrice di diritti dei bambini, degli insegnanti e dei genitori. spera di ritornare presto alla serenità di famiglia-lavoro, trasformando la sua indole guerriera nell'antica indole mite e morigerata ....

4 risposte su “10 pedagogico: le ragioni delle maestre”

Certo che se le tre maestre hanno “leso” l’immagine dell’amministrazione pubblica, al ministro Brunetta non basterebbero tre vite per tutte le udienze davanti al Consiglio di disciplina che dovrebbe fare.

Voglio una scuola pubblica dove ci siamo tutti i maestri, tutti diversi e tutti che possano esprimere le loro idee.
Voglio che i miei figli siamo “bombardati” da tutte le idee libere e democratiche.
Voglio che i miei figli crescano fuori dagli schemi e che sappiano ascoltare e parlare con tutti, perché così è il mondo a cui appartengono.
Grazie Marzia, grazie Fiorella e grazie Cristiana.

il ritorno del “10” in pagella su tanti titoli di giornali mi ha un pò rattristato…

l’altro ieri c’era in ballo la libertà di espressione….

per Marzia, Fiorella e Cristiana… ma anche per tutti noi.

Da anni so cosa sia la SCUOLA-SETTA che controlla e rendiconta per iscritto (tutto protocollato) ogni mia mossa, ogni mia espressione, ogni posizione del mio corpo, ogni spostamento, ogni mio interlocutore, ogni dibattito, ogni mia assemblea organizzata anche fuori dalla Scuola, ogni tono di voce,…dentro e fuori dalla Scuola, nella realtà e sul Web.

LA CASISTICA DA NOI RACCOLTA IN TUTTA ITALIA E’ SCONVOLGENTE.
Ma mettetevi l’anino in pace. Non è questione di Moratti o Fioroni o Gelmini. Non è questione di Destra e Sinistra. Assai peggio fanno da noi i DScolatici nei feudi blindati rossi della CGIL.
E’ questione di STRUTTURA GERARCHICA del Mastodonte MPI-MIUR a livello di Ministero e periferica: struttura tutta di origine e cooptazione sindacale e politica.

Digitate su Google: “Adriano Fontani”.
Siena, 0577-370155 e 347-4978783.
Presidente del Comitato Nazionale contro il Mobbing-Bossing Scolastico.
adriano.fontani@gmail.com

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