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I voti numerici sulle pagelle non sono ancora legge

Rassegna stampa

23/02/2009 –  Gazzetta di Parma

“I voti numerici sulle pagelle non sono ancora legge”

Comunicato stampa Maestre e Maestri, autoconvocati, della Provincia di Parma

In merito alle polemiche di questi giorni relative alla determinazione degli insegnanti della scuola “Fratelli Bandiera” di Parma, di non aderire alle pressioni relative all’inserimento dei voti numerici, vorremmo ricordare che la “novità”, per adesso, è stata introdotta solo mediante una circolare che in quanto tale non è un atto giuridicamente vincolante.
Non a caso legge Tremonti – Gelmini rimanda la disciplina della valutazione ad un regolamento attuativo che ad oggi non è stato ancora promulgato, e dovrà essere un decreto del Presidente della Repubblica.
Salvatore Pizzo, portavoce delle “Maestre e dei Maestri, autoconvocati”, relativamente al suggerimento di un politico di rilevo locale che paventava violazioni normative ed ispezioni ministeriali, dichiara: “I docenti sono pubblici ufficiali che rappresentano un’amministrazione statale e non si sono mai permessi di invadere le competenze degli enti locali, facciano lo stesso anche coloro che hanno ruoli di amministrazione locale” – continua – “usare la scuola per cercare visibilità politica ormai è uno sport”

20/02/2009 –  Gazzetta di Parma

E i maestri boicottano il voto numerico

Il voto numerico nella scuola primaria? «No, grazie». Un rifiuto che per i docenti del circolo didattico «Fratelli Bandiera» di Parma non è solo di principio, ma concreto. Tant’è vero che nelle schede di valutazione del primo semestre (ovvero le pagelle) che stanno arrivando ai genitori, in molti casi i voti non sono espressi in numeri, come previsto dalla riforma della scuola del ministro Gelmini, ma con le vecchie valutazioni. E ora cosa succede? Secondo l’assessore comunale alle Politiche scolastiche, Gianpaolo Lavagetto, «si apre la strada all’arrivo degli ispettori ministeriali», come già avvenuto a Bologna, dove per protesta i maestri di una scuola hanno dato 10 a tutti gli alunni.
Secondo quanto riportato in un documento del collegio docenti del circolo didattico Fratelli Bandiera, l’organismo «ha espresso il proprio no all’introduzione dei voti nella scuola primaria e il 90% ha dichiarato che non utilizzerà il voto sulla scheda di valutazione». La scelta viene motivata in due pagine fitte di argomentazioni. «Come maestri – si legge – riteniamo che nell’applicazione delle norme sulla valutazione numerica non si sia minimamente tenuto conto degli elementi propri di bambini dai 5 agli 11 anni». Valutare, secondo i firmatari del documento, «non è trascrivere dati, non è la misurazione di bilanci: stiamo parlando di materiale umano e come tale va guidato con cura e rispetto, allontanando qualsiasi semplicista ricetta».
Una scelta che l’assessore Lavagetto non esita a definire «assurda». «Perché – si chiede – a farne le spese devono essere i bambini? Hanno riflettuto su cosa può comportare per un alunno  l’utilizzo di un metro di valutazione diverso? Come cittadini hanno tutti gli strumenti per dissentire (sindacati, scioperi, luoghi di dibattito), ma come dipendenti pubblici devono rispettare le leggi approvate dal parlamento».

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