Assemblea dei bambini, 4 novembre 2015

1^ Assemblea dei Bambini Rappresentanti

4 novembre 2015, ore 13.30

Si inizia l’incontro presentandosi.

I “grandi” spiegano ai più piccoli cosa vuol dire essere un rappresentante e perché ci si riunisce in questa aula, in cerchio.

La maestra Anna Maria invita ad immaginare di avere addosso un vestito speciale: quello del rappresentante…

Zeno 5^B: “Il rappresentante è colui che rappresenta una classe: in assemblea dice quello che la sua classe pensa.”

Eugenio 5^C: “Riferisce i problemi.”

Daniele 5^C: “E’ la voce della classe.”

Alice 5^B: “Siamo qui per discutere i problemi della scuola.”

Daniele 5^C: “Non solo per risolvere i problemi, anche per migliorare la scuola.”

Eugenio 5^C: “Si raccontano anche i cambiamenti e i comportamenti delle altre classi..”

Per terra, al centro del cerchio, ci sono la pagina del Regolamento della scuola Longhena e il Verbale dell’ultima assemblea dell’anno scorso.

Il Regolamento era stato pensato e scritto dai bambini rappresentanti di 5 anni fa. E’ un po’ vecchio, bisogna riguardarlo per vedere se è ancora valido.

Nell’ultima assemblea dell’anno scorso si è parlato delle differenze tra i maschi e le femmine. Si concluse l’incontro con l’invito di riparlarne nell’anno successivo.

Nicolò 1^C: “Possiamo mangiare fuori, in giardino?

Si rassicura Nicolò, dicendo che può capitare di mangiare fuori, magari facendo un picnic.

Mattia e Vittoria 4^B: “Ieri in classe abbiamo capito che maschi e femmine litigano in modo diverso ma per motivi che riguardano sia i maschi che le femmine. Ci sono delle differenze ma stessi diritti e doveri:  si può giocare a quello che ci piace e con chi vogliamo.”

Francesco 4^C si collega con Nicolò e gli dice che ci sono state delle uscite con il pranzo fuori; quindi può capitare.

Eugenio 5^C: “Le bimbe non litigano ma escludono e fanno gruppetti. I maschi a volte usano le mani.

Daniele 5^C: “Ci sono dei nostri compagni che litigano con i più piccoli, i quali si vendicano prendendoli in giro in gruppo. Il gruppo dei piccoli ridicolizza i grandi: creano una specie di “esca” che fa arrabbiare il bambino più grande. Quest’ultimo si arrabbia e a quel punto arriva il gruppo dei piccoli che lo ridicolizza alle spalle: lo prendono in giro, gli dicono parolacce.”

Perché succede questo pasticcio/problema ?

Lorenzo 3^A: “Mi collego con Daniele. In autobus io e i miei amici vogliamo stare sempre dietro ma i grandi non vogliono.”

Thomas 4^A: “C’è un problema: sul mio autobus, n°3, ci sono i posti assegnati e io ho il diritto di stare nel mio posto ma alcuni dicono Tu vai via!  e a volte picchiano.”

Come mai succede questo?

Emma 5^A: “Nel mio autobus, n°1, ci sono i posti assegnati ai bambini di quinta ma la signorina non segue il criterio dell’età per stare dietro, ci vanno anche i piccoli.”

Le regole ci sono ma pare che non siano rispettate né dai bambini né dall’accompagnatrice…

Perché i piccoli stanno davanti e i grandi di quinta in fondo?

Alice 5^B: “Nel mio autobus, n°7, i bambini di quarta vanno nei posti di quinta anche se non ne hanno diritto. Si aspetta 5 anni per andarci, è un’ ingiustizia!”

Sofia 2^C: “Sul mio autobus, n°4, tutti urlano e dicono le parolacce, in particolare i bambini di quinta. Non si dicono, è maleducazione. Mi danno fastidio.”

Perché ti danno fastidio?

Sofia: “Mi sento arrabbiata e offesa.”

Annika 2^A: “ Nel mio autobus, n°6, i bambini di seconda a volte vanno dietro.”

Sofia 1^C: “Sul n°6 anche i piccoli vanno dietro, non proprio in fondo.”

Matilde 1^B: “Sul 6 urlano.”

Jacopo 3^B: “Nel mio autobus, n°4; c’è un mio amico che delle volte va dietro.”

Vittoria 4^B: “Sul mio autobus,  n°7, ci sono i turni per le quarte e le quinte ma un bambino vuole sempre stare dietro. La regola non viene rispettata..E’ stata decisa fra i bambini e la signorina interviene quando alcuni litigano.”

Ci lasciamo alle 14.30 con alcune domande aperte alle quali non abbiamo dato risposta e che ci portiamo in classe, per poterne parlare con i compagni, per capire meglio e per potere, insieme, migliorare…

Capture

Nella prossima assemblea, a gennaio, i bambini rappresentanti riporteranno nel cerchio i pensieri che saranno emersi nel confronto di classe.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *