Assemblea dei bambini 31 gennaio 2018

Assemblea dei bambini del 31 gennaio 2018

L’assemblea prende avvio con un leggero ritardo per l’attesa di tutti i rappresentanti.
Si decide di condividere un nuovo modo di affrontare l’incontro, socializzando situazioni di disagio per creare consapevolezza negli altri e favorire più comprensione.
Alessandra introduce invitando a considerare la scuola come una comunità dove, a volte, possono verificarsi situazioni che richiedono una riflessione, e l’assemblea intesa come parlamento è il luogo dove interrogarsi e provare a dare risposte per arrivare a risolvere i problemi importanti ed urgenti.
La scuola rappresenta la prima forma di comunità in cui il bambino è chiamato a mettere in atto strategie relazionali, ma a volte ci sono alcuni bambini che, con i loro comportamenti, possono creare difficoltà agli altri e anche gli altri non sanno bene come comportarsi.
Gli impulsi attraverso i quali agiscono sono gli stessi di tutti, ma a volte ci sono bambini che non hanno la forza di “trattenere” e controllare queste emozioni, le esprimono in modo “goffo”.
Come si fa?
Noi siamo qui per interrogarci, non esiste una risposta giusta, dobbiamo trovarla insieme.
Per fornire uno spunto di riflessione si continua con la lettura del libro “Fenris, una fiaba norrena”, di J.F. Chabas, scelta per motivare i bambini alla discussione.
“Quando nacque, Fenris non era come tutti gli altri lupacchiotti …Così accadde che a forza di sembrare malvagio …Fenris finì per diventare crudele davvero.”
Rappresentante IV B: lui diventa cattivo perché gli altri pensano che sia cattivo.
Un po’ come quando giochi a calcio che ti si sente dire che non sei capace e non sei bravo.
Il bambino diventa cattivo come il lupo della storia.
Fenris diventa cattivo perché si adegua a come lo fanno sentire gli altri.
Rappresentante IV C: Così come quando noi femmine vogliamo giocare a calcio e i maschi ci considerano diverse da loro.
Ci considerano l’elemento debole.
“I giudizi plasmano… finì per commettere azioni che corrispondevano a quell’immagine e che riteneva adatte all’opinione che gli altri avevano di lui.”
Rappresentante IVA: Pensano che il lupo è cattivo perché è davvero diverso dagli altri.
Questa differenza non gradevole crea disagio ai membri della sua comunità.
Alessandra: Come facciamo ad avvicinarci ad una cosa che non ci piace?
Rappresentante IV C: Conoscendola meglio.
“La bambina si voltò …e poi si avvicinò a Fenris …Fenris il Feroce fece un passo indietro. Erano anni che nessuno lo toccava.”
Rappresentante III C: La bambina lo aveva disorientato.
Rappresentante IC: La bambina aveva capito che era buono.
Rappresentante IIC: La bambina non ha guardato l’aspetto, ma il “dentro” del lupo.
Alessandra interviene chiedendo se a qualcuno è mai capitata una cosa simile.
“Sì, all’inizio io giudicavo un mio compagno per come si comportava, poi lui si è sforzato di farsi accettare dagli altri, ha cercato di diventare buono.”
Alessandra:” Gli altri se ne sono accorti?”
No, ma poi la nostra maestra ha incominciato a dargli dei diplomi per fargli capire che poteva cambiare, e noi ci siamo accorti che il bambino cominciava a non comportarsi sempre nel solito modo.
Alessandra: ”In base all’esperienza che hai raccontato, hai qualche consiglio da dare ai rappresentanti?”
Rappresentante IIC: Se passate un po’ più di tempo con questo nostro compagno, vi accorgerete che sta cambiando.
Noi lo stiamo aiutando e lui diventa più “buono nel migliorare a comprendere”.
Rappresentante II B: Anche a me è successa la stessa cosa, io l’anno scorso ricevevo dei gettoni quando tutto andava bene a scuola.
Alessandra: ”Ti sentivi a disagio?”
Rappresentante IIB: Perché erano i primi giorni di scuola!
Rappresentante I B: Quasi nessuno giocava con questo nostro compagno e nessuno sapeva che stava migliorando.
Rappresentante III B: Questo succede anche sui bus, spesso ci sono bambini che infastidiscono gli altri e noi dobbiamo aiutarli.
Alessandra conclude l’assemblea: “Vi chiediamo di pensarci, soluzioni certe non ne abbiamo”.
Come rappresentanti vi chiediamo di raccontare che ci siamo posti queste domande e vi chiediamo di porre gli stessi interrogativi ai vostri compagni, creando momenti in cui discutere tutti insieme. La prossima volta cercheremo di raccogliere le idee che sono emerse dalla discussione nelle classi.

L’assemblea si chiude alle 14.50
Alessandra e Alessandra

PDF: 20180131-assemblea bambini

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