Riceviamo e pubblichiamo
BOLOGNA , 17/01/2009
NON LASCEREMO DEMOLIRE LA SCUOLA PUBBLICA
di ASSEMBLEA GENITORI INSEGNANTI DELLE SCUOLE DI BOLOGNA E PROVINCIA
Riparte nelle scuole bolognesi la lotta di genitori ed insegnanti
Venerdì 16 gennaio, un’affollata assemblea di genitori ed insegnanti di decine di scuole di Bologna e provincia ha messo a punto la strategia contro la legge Gelmini.
Le lettura dei regolamenti attuativi e della circolare sulle nuove iscrizioni non lascia purtroppo molto spazio alle interpretazioni. Il modulo nelle scuole elementari è abolito e torna, a partire dalle prossime classi prime, il maestro unico tuttologo, affiancato da insegnanti tabbabuchi per le poche ore di scuola che rimangono, con conseguenze devastanti per tutte le classi. Il tempo pieno viene di fatto abolito e sostituito (comunque senza poter superare l’attuale numero di classi) con un “tempo lungo” a 40 ore che prevede da settembre per tutte le classi l’abolizione per legge delle compresenze. Quindi non sarà possibile fare uscite didattiche, attività di recupero e laboratoriali e, con i tagli previsti dal piano programmatico, anche le classi a 40 ore saranno vittime dello spezzatino degli insegnanti che ogni anno sarà sempre più accentuato.
“Ma noi non ci stiamo, non è finita”. Questa è stata la reazione di genitori ed insegnanti.
L’assemblea lancia da oggi una campagna massiccia per l’abrogazione della legge Gelmini e il ritiro dei tagli ma fin dai prossimi giorni in tutte le scuole primarie e materne partirà l’iniziativa per contrastare la legge anche dal basso, come è stato precisato in numerosi interventi di genitori e docenti.
“Faremo arrivare al ministero migliaia di modelli di iscrizione integrativi di quelli ufficiali in cui chiederemo la contitolarità dei docenti sulle classi, specializzati per aree disciplinari, e il vero tempo pieno con la compresenza. E contemporaneamente i genitori dei bambini già frequentati inoltreranno in tutte le scuole le domande di riconferma dei modelli orari e organizzativi preesistenti alla legge.”
Insomma, sarà un vero e proprio referendum che dirà NO alla liquidazione della scuola pubblica di qualità, a Bologna e nelle altre città italiane.
Ma l’iniziativa dentro le scuole, e negli “open day” di presentazione, sarà affiancata anche da forti iniziative esterne, a partire da una conferenza stampa pubblica significativamente indetta alle 13,30 di venerdì 23 davanti all’Ufficio Scolastico Regionale di piazza 20 settembre.
Il 30 gennaio, genitori ed insegnanti invitano tutti al cinema Perla per una serata “animata” con il preside della facoltà di Scienza della formazione Luigi Guerra e la proiezione del film-documento sulle grandi manifestazioni delle scuole di questi mesi. E in febbraio, il mese delle iscrizioni, la scuola tornerà per le strade per una grande manifestazione in una data comune ad altre città d’Italia. Anche per questo una delegazione bolognese sarà a Firenze sabato prossimo all’incontro nazionale delle scuole. Il governo, che in marzo vorrà attuare la legge dando meno insegnanti alle scuole, deve sapere fin da ora che la scuola pubblica di qualità non si è arresa.
2 commenti su “Non lasceremo demolire la scuola pubblica”
bene,cerchiamo di non mollare,dobbiamo essere durissimi e unitialtrimenti è lo sfascio della scuola primaria.o ora o mai più!dobbiamo ottenere le dimissioni della gelmini e non attuare i regolamenti.bene gli scioperi che siano a ripetizione e senza tregua fino alla resa della gelmini.Un giorno in meno di paga non è nulla in confronto a quello che si rischia attuando questa legge. la qualità,l’offerta formativa,la didattica seria,l’educazione devono essere elargiti come sanciti dalla Costituzione.Simone. l.
CI STIAMO AVVIANDO AD ESSERE I PRIMI DELLA CLASSE O GLI ULTIMI ,MI RIFERISCO A NOI MAESTRI
L ‘INSEGNANTE UNICO SARA’ IL TUTTOLOGO E GLI ALTRI RIEMPIRANNO I BUCHI NON E’ COSI?