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“Opere che prendono vita” vince il concorso Luca De Nigris 2020

OPERE CHE PRENDONO VITA ha vinto il primo premio, nella categoria scuole primarie, dell’ultima edizione del concorso Luca De Nigris promosso dalla Cineteca di Bologna e dall’associazione “Gli Amici di Luca odv”, programmato nell’ambito del festival “Visioni Italiane”, e realizzato con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna.

E’ un film corto realizzato dalla classe 5B con la direzione di Martina Serrao che ci scrive:

“Durante il mio ultimo tirocinio ho avuto l’immensa fortuna di lavorare al fianco di due insegnanti davvero speciali che mi hanno dato la possibilità di proporre alla classe un progetto didattico multidisciplinare, basato sull’arte ed il cinema. Insieme alle bambine ed ai bambini abbiamo realizzato dei cortometraggi partendo da delle opere d’arte, animandole e dando loro vita, inventando per ogni quadro una storia diversa. Insomma, un’esperienza ricca, divertente e formativa alla quale la classe ha partecipato con grande interesse e da cui ho potuto imparare qualcosa in più sulla professione che ho scelto di intraprendere.
Questo bellissimo lavoro (bellissimo non perché l’ho progettato io, ma per la bravura della classe nel realizzarlo!) ha vinto il primo premio e mi sento di condividere pubblicamente la grande gioia e la soddisfazione per l’impegno e l’interesse che le bambine ed i bambini hanno messo nel progetto. A loro e agli insegnanti vanno i miei più sentiti ringraziamenti, per avermi trasmesso ancor di più la passione per questo lavoro e per avermi insegnato a mettermi in gioco.
Ma soprattutto complimenti a tutte e tutti per questo meritatissimo premio! 🌻”

Novembre 2020

Classe 5B – 2018/2019 – Insegnanti Laura Minelli e Fabio Campo


IL FILM (14′):

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In questo link la cerimonia di premiazione su zoom:

La tremarella

La classe 2A 2018-2019
presenta

LA TREMARELLA

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Video realizzato da Marzia Mascagni e Fabio Campo

Mini Olimpiadi 2019

Galleria fotografica delle squadre delle Mini Olimpiadi 2019

Giugno 2019

L’occhio della madre

La classe 5B
2018-2019

presenta

Una sigla di presentazione video

“L’occhio della Madre”

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video realizzato da Fabio Campo

Centenario della scuola Longhena: la mostra e la commemorazione

Nel 1919 si inaugurava la nuova struttura della colonia di Casaglia, un edificio molto grande capace di ospitare più di 200 bambini. Un luogo per lo studio, la salute e la vita all’aria aperta.

Dopo 100 anni vogliamo ricordare questo pezzo di storia della nostra scuola e della nostra città.

Le foto della commemorazione

Con la presenza del sindaco di Bologna, Virginio Merola, e del presidente del quartiere Porto Saragozza, Lorenzo Cipriani.

Cristiana Costantini per gli insegnanti e Claudia Golino, a nome del comitato genitori, hanno fatto un discorso di benvenuto.

Le classi terze hanno cantato in coro.

Le foto della mostra:

Il servizio del TG3 regionale sulla mostra:

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Il discorso di Cristiana Costantini, a nome degli insegnanti, in apertura alla commemorazione

Buongiorno a tutte e a tutti,
prima di tutto desideriamo ringraziare tutti quelli che sono presenti oggi qui con noi a festeggiare questi 100 anni di vita.
In questi giorni in cui abbiamo lavorato ricordando la storia della nostra scuola alcuni bimbi hanno detto “Che fortunati che ci siamo proprio noi a festeggiare il Centenario!”
In effetti è proprio vero, è una bella fortuna frequentare la scuola proprio quando si ricorda una data così importante.
La colonia di Casaglia fu inaugurata il 31 agosto del 1919, fu un avvenimento molto rilevante per la città intera che poteva così offrire ai propri figli un luogo di studio e di vita sana con bravissime insegnanti che si prendevano cura in toto della vita dei bambini.
Tanti cittadini contribuirono all’acquisto dei mobili e degli oggetti necessari alla vita della colonia. Nei documenti che abbiamo trovato c’è l’elenco dettagliato di tutte le associazioni e persone singole che hanno donato del denaro, per fare qualche esempio c’è la cooperativa verniciatori con 200 L, le officine Ferrovie dello Stato 362 L, le amiche e colleghe in memoria della maestra Clelia Vigi 55 L, il Circolo socialista Carlo Marx S, Ruffillo 98,20 L, l’ ass. Vigili urbani 200 L, il sig. Minghetti Paolo 80 L, nell’elenco figura anche il circo Orfei…
In cento anni questa scuola ha ospitato circa 8.000 bambine e bambini che sono cittadini di Bologna, quindi una parte della nostra città è legata a questa scuola con ricordi unici, perché questa è una scuola un po’ unica, si viene e si va in bus, si gioca in autonomia sulle colline della città, si studia in mezzo al verde, si sviluppa spirito di osservazione e senso critico, si osserva Bologna dall’alto .
Noi insegnanti siamo onorati di lavorare in una struttura con queste caratteristiche e siamo fieri di essere parte attiva di questa storia gloriosa, molti di noi da più decenni.
Storia caratterizzata da un’idea di solidarietà e accoglienza che è durata negli anni: dall’accoglienza nel gennaio 1920 delle bambine e dei bambini austriaci bisognosi di cure e di nutrimento dopo le devastazioni della prima guerra mondiale, arrivati a Bologna col Treno della Solidarietà, all’accoglienza delle bambine e dei bambini di Chernobyl, contattati e accolti nella scuola Longhena dopo la devastazione dello scoppio della centrale nucleare, per permettere loro di curarsi e respirare aria “buona”.
Sì, compie 100 anni questa scuola e dobbiamo ringraziare chi ha avuto l’idea geniale di creare un edificio scolastico così grande sulle colline della città mostrando amore e grande interesse per l’infanzia. A tal proposito ricordiamo con ammirazione e gratitudine il sindaco Zanardi, sindaco il cui motto era Pane e Alfabeto, e il suo assessore Mario Longhena della giunta socialista che amministrava Bologna, che hanno creduto e dato vita a questo progetto per la città, perché questa scuola è nata proprio come opportunità per le bambine e i bambini di tutta la città e noi auspichiamo che non si smentisca mai l’idea per la quale è nata.
Mario Longhena in un intervento in Consiglio Comunale sull’istituzione delle scuole all’aperto fa questa affermazione sulla nuova educazione che aveva in mente: “Dare la prima battaglia alla tristezza dei metodi che avvelena ora i nostri figli. Portando in mezzo al verde la scuola, noi vogliamo che essa, ora formalistica e retorica, vuota e pretenziosa, schiava di vecchie formule e antiche bugie, diventi naturalistica e scientifica, senza pregiudizi ed audace.”
Insieme ai bambini e alle bambine abbiamo letto e cercato, documenti e ricordi, abbiamo riflettuto insieme sulla storia della colonia di Casaglia prima, e della scuola Longhena ora , e da questa ricerca è nata La nostra Mostra che racconta qualche pezzo di questi cento anni.
Desideriamo salutarci citando un’altra frase di Mario Longhena, a noi molto cara e nella quale ci riconosciamo:
“I bambini non hanno patria, sono di tutti, di chi li ama, di chi si profonde in cure per essi, sono l’umanità futura”
Auguri e buon centenario a tutti!

Gli insegnanti della scuola Longhena

5 giugno 2019

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