ATTIVITÀ PER IL CENTENARIO DELLA SCUOLA MARIO LONGHENA
Oggi, 7 marzo 2019, in 4C intervistiamo un’ex alunna: Camilla Giunti
Camilla Giunti è nata nel 1974 ed ha iniziato a frequentare la scuola Longhena nel 1980, ben 39 anni fa !
ABBIAMO PREPARATO INSIEME ALCUNE DOMANDE DA SOTTOPORLE
– Chi erano i tuoi insegnanti?
– Ti sentivi a tuo agio e ti piaceva andare a scuola?
– Qual era la tua aula? In che sezione?
– Avevi problemi particolari a scuola?
– Il parco era diverso?
– Com’era la mensa ai tuoi tempi?
– Qual è stato l’anno piu’ bello?
– Qual era la tua materia preferita?
– Quanti eravate in classe?
– Quanto duravano le lezioni e quanto le ricreazioni?
– Che differenze noti tra la scuola di oggi e quella dei tuoi tempi?
– Qual era il tuo gioco preferito?
– Quanti maestri avevate e che materie insegnavano?
– Cambiavano i maestri?
-Quali erano le regole scolastiche?
– Facevate lezioni anche in giardino?
– Erano severi i tuoi insegnanti?
– Facevate l’orto?
– C’erano delle feste speciali ?
– Com’erano gli autobus?
– C’era la biblioteca?
Camilla molto gentilmente ci ha raccontato…
– Avevo una sola maestra che faceva 8h , poi veniva anche una maestra che faceva inglese e che ci dava degli stickers a forma di stella.
– La maestra Angela è rimasta fino alle terza e poi è venuta un’altra maestra Angela che di cognome si chiamava Cocchi che è stata proprio la mia maestra del cuore.
– Io facevo il tempo prolungato e a Villa Puglioli c’erano altre classi che facevano il tempo pieno.
– Mi piaceva molto andare a scuola ed ero a mio agio perché avevo due fratelli più gradi che mi facevano sentire sicura.
– Nella mia classe c’erano tanti maschi e solo 4 femmine, in tutto eravamo 20, con le amiche delle elementari sono rimasta sempre in contatto e le considero ancora le mie migliori amiche.
– Non mi ricordo dov’era la mia aula.
– Andavo d’accordo con tutti ed ero molto socievole, avevo un gran senso di giustizia ed una volta ho lanciato in faccia ad un compagno un lombrico perché mi stava antipatico, da casa ci portavamo delle scatoline dove mettere i lombrichi che trovavamo nel giardino.
– Con le maestre parlavo poco perché ero timida.
– Nella nostra classe c’era un bimbo down che si chiamava Federico, mi ricordo che noi bimbe lo aiutavamo tantissimo.
– A Villa Puglioli c’era la vigna e noi facevamo il vino e schiacciavamo l’uva con i piedi.
– Il gioco più bello era stare i cespugli vicino alla rotonda e giocare alla PRESITORIA.
– Il parco non era recintato, non c’erano confini, avevamo molta libertà, andavamo fino a Villa Puglioli o fino alla casa del custode.
– Nel parco c’erano dei giochi di ferro come la NAVE, 2 SCIVOLI , e la LUNA.
– La libertà che avevamo però ci creava anche molto il senso di responsabilità per cui cercavamo di comportarci bene.
– A MENSA avevamo dei vassoi di metallo che arrivavano su dei carrelli.
– I genitori venivano a fare gli assaggi e hanno potuto sperimentare che il cibo non era poi così cattivo come lo descrivevamo noi.
– Alle 10 veniva un dado con il latte, poi c’era il pranzo e la merenda: pane e cioccolata, pane e marmellata, la pinza…
– L’anno più bello è quando è arrivata la maestra Angela Cocchi, le maestre delle elementari sono quelle che ti restano nel cuore e che ti insegnano le cose più importanti.
– La maestra Cocchi ci ha unito come classe, ci ha insegnato a giocare a scacchi, avevamo una biblioteca di classe e una cassetta della posta dove si potevano mettere le lettere per i compagni, poi una volta a settimana si distribuiva la posta a tutti i compagni.
– L’italiano era la mia materia preferita, la maestra ci aveva portato un libro ESERCIZI DI STILE di Queneau, e noi ci esercitavamo copiando i suoi esercizi, una storia veniva raccontata in tanti stili diversi.
– Si andava a scuola anche il sabato, il mercoledì e il sabato si usciva alle 12.
– Negli scuolabus c’erano i signorini e le signorine, gli autobus erano come quelli che girano in città non tipo corriera.
– Quando nevicava ci portavamo i sacchetti della spazzatura per fare le scivolate e poi ci scaldavamo vicino ai termosifoni.
– Andare a Longhena è stato un grande privilegio e fortuna.
– Giocavamo a calcio, e in quinta giocavo a “ragazze grandi” con le mie amiche.
– Si rispettavano gli orari e i confini, è capitato che di nascosto qualcuno sia andato oltre i confini stabiliti.
– Si andava al Parco Pellegrino a vedere i ciliegi, poi ci andavamo da soli senza dirlo.
– Sono venuti i genitori a fare lezioni di scienze , di musica, di geografia a seconda della professione che svolgevano.
– Ora che sono ritornata mi sembra tutto più piccolo, quando ero bambina mi sembrava tutto enorme.
– I genitori diventavano amici tra di loro e si facevano delle feste di fine anno nel parco fino a sera.
– C’era anche l’ambulatorio con il dottore e mi ricordo che noi femmine abbiamo fatto la vaccinazione contro la rosolia.
– Avevamo una cartella di cuoio non fatta a zaino e non portavamo il grembiule, sono stata molto contenta di essere tornata nella mia scuola e di avervi conosciuto!
Ciao Camilla!